Oggi, 24 Marzo 2021, parliamo di

In memoria di Giorgio Guidetti

I soggetti socialmente isolati e quelli con disturbi del sonno, sono risultati essere più esposti a rischio di recrudescenza dell'acufene.

Indice dei contenuti

Il dottor Giorgio Guidetti, 67 anni, presidente della Società italiana di Vestibologia e il più celebre vestibologo d’Italia, è mancato lo scorso 14 marzo presso il Policlinico di Modena dopo due mesi di ricovero per un’infezione da Covid-19. 

Dottor Giorgio Guidetti, presidente della Società italiana di Vestibologia

“È stata per molto tempo la figura più evidente nel campo della vestibologia. Ha rappresentato il punto di riferimento per tanti medici grazie ai tantissimi corsi di vestibologia pratica tenuti, anche presso il CRS. Ha dato un importante contributo nella valutazione e riabilitazione vestibolare, soprattutto grazie alla creazione della pedana stabilometrica in uso in molti stati europei”riferisce Sandro Boldrini, legatovi professionalmente da oltre 30 anni.

“Giorgio era già un professionista affermato e, come me, aveva indirizzato il suo interesse alla vestibologia” commenta il Dr Aldo Messina specialista in Audiologia. “Aveva già maturato l’idea di rivoluzionare la diagnostica otoneurologica, sino a quel momento prevalentemente strumentale per renderla, senza omettere il rigore e l’obiettività, una disciplina “per tutti”, rivolta soprattutto a chi non potrà facilmente disporre di costose strumentazioni.”

Giorgio Guidetti nasce a Reggio Emilia nel 1953. Si laurea in Medicina e Chirurgia nel 1978 presso l’Università di Modena; si specializza in Otorinolaringoiatria e Chirurgia cervico-facciale presso la medesima università nel 1981 e successivamente in Audiologia presso l’Università di Milano.

Dirigente di I livello presso la Clinica Otorinolaringoiatrica del Policlinico di Modena dal 1980 al 2003, dal 1996 al 2003 dirige il Servizio di Vestibologia e Rieducazione vestibolare del Policlinico di Modena, dal 2004 al 2010 quello dell’Azienda USL di Modena. È stato responsabile dell’UO s. di Audio-Vestibologia dell’Azienda USL di Modena presso l’Ospedale Ramazzini di Carpi dal 2010 al 2015.

“Conoscevo Giorgio Guidetti dal 1981 quando, entrambi specializzandi, presentammo una comunicazione di vestibologia in un congresso e già allora ammirai l’entusiasmo con il quale affrontava lo studio dei disturbi dell’equilibrio.” ricorda il Prof. Roberto Albera, Ordinario di Otorinolaringoiatria all’Università di Torino. “Abbiamo poi frequentato insieme la Scuola di Specializzazione in Audiologia a Milano e in questi anni sono state numerosissime le occasioni di incontro in congressi e per costruire progetti scientifici e divulgativi” continua dicendo “L’ultimo incontro è stato a Modena a ottobre e ci terrei a ricordare che è stato l’unico evento culturale in presenza al quale sono stato invitato dall’inizio della pandemia, a dimostrazione della capacità organizzativa di Giorgio che gli consentiva di superare ogni problema.”

Il Dottor Guidetti ha dedicato parte della sua attività all’organizzazione di Congressi e Simposi a carattere nazionale ed internazionale in campo vestibolare e posturologico, tra cui il convegno nazionale “Aggiornamenti in Vestibologia” ricorrente ogni anno dal 2004 e “Tinnitus Brainstorming”, momento di incontro e aggiornamento periodico dei maggiori esperti nazionali in tema di acufeni. Inoltre, si è dedicato all’insegnamento svolgendo il ruolo di direttore e docente in vari Master internazionali e nazionali, corsi di aggiornamento e perfezionamento presso diversi Atenei e Centri di ricerca sia in Italia sia all’estero.

“La sua attività scientifica e professionale è stata indirizzata allo studio dei disturbi dell’equilibrio. Vorrei ricordare che è stato uno dei padri della vestibologia moderna, gestendo la transizione da una disciplina molto centrata alla valutazione strumentale ad una disciplina centrata sul paziente, con attenzione alla sintomatologia, alla qualità di vita dei pazienti e al loro recupero funzionale” continua ricordando il Prof. Albera. “Dal 2013 è stato il presidente/fondatore della Società Italiana di Vestibologia (VIS) e ultima frontiera del suo interesse scientifico è stata l’applicazione delle metodiche di studio dell’equilibrio in ambito sportivo, dimostrando come queste siano rilevanti nel miglioramento delle performances degli atleti.”

Il Dr Messina ricorda “sino agli anni ‘90 la vertigine era quasi sempre sinonimo di betaistina e nei reparti ORL se ne occupavano i medici non particolarmente amati dal loro Direttore. Gli specialisti affrontano in quel periodo (l’argomento era stato in effetti già noto dagli anni’70) il tema della vertigine parossistica posizionale e della terapia riabilitativa di questa forma di vertigine. Ma non si era raggiunta ancora una diffusione capillare della metodica. Dopo un lungo soggiorno in Francia, Guidetti si impossessa della metodica riabilitativa e trasferisce la sua competenza a tutti i colleghi che volessero accostarsi alla nuova otoneurologia.”

Successivamente “agli inizi del 2000, intuisce che il sistema dell’equilibrio esercita le sue funzioni ben oltre le “colonne d’Ercole” rappresentate dai nuclei vestibolari centrali. Comprende che una patologia del sistema vestibolare determina squilibri anche al sistema neuropsicologico ed in particolare all’ippocampo, conseguenze queste che perdurano nel tempo determinando la cosiddetta “Cicatrice Vestibolare”. Sarà Giorgio Guidetti a far capire che, per risolvere la conseguente condizione di disabilità (con condizione di paura e disturbi nella definizione dello spazio), più che la terapia farmacologica può quella rieducativa” aggiunge il Dr Messina.

Egli continua dicendo “dopo aver affinato le sue conoscenze in tema di movimenti oculari e saccadici nello sport ed in particolare nella guida automobilistica e motociclistica, inizia una collaborazione scientifica con la Ferrari e la Ducati volta, con appositi esercizi rieducativi, a migliorare le performances degli atleti di queste discipline.” Il Dr Guidetti si è dedicato molto all’ambito sportivo, ricoprendo la carica di Direttore scientifico dell’Autodromo di Modena e curando la messa a punto di tecniche di valutazione delle capacità di orientamento spazio-temporale in ambito clinico e sportivo, in collaborazione anche con il Dipartimento Enzo Ferrari della facoltà di Ingegneria dell’Università di Modena ed il Tecnopolo di Reggio Emilia.

Giorgio Guidetti era conosciuto come una persona con molti interessi, in grado di stupirti qualsiasi cosa facesse. Tra questi interessi rientravanola diagnosi e terapia dei disturbi dell’equilibrio, la semeiotica vestibolare, la stabilometria, la posturologia, la rieducazione vestibolare, la vertigine parossistica da posizionamento ed il ruolo della funzione vestibolare nello sport, tematiche che ha affrontato in vari volumi a diffusione nazionale ed internazionale. Oltre alla sua passione per le materie scientifiche, nel tempo libero si è dedicato alle attività più disparate come il ciclismo, l’equitazione, la storia medioevale e la pittura. Il Prof Messina aggiunge “negli ultimi anni, persistendo la sua voglia di condivisione del suo impareggiabile sapere, collabora con il gruppo di atleti sordi della nazionale femminile di Pallavolo e con la Banda Musicale “Rulli Frulli”, costituita da elementi in condizione di disabilità.”

Inoltre, successivamente alla pensione arrivata nel 2015, è rimasto operativo al Poliambulatorio chirurgico modenese dove, insieme al figlio Riccardo, ha lavorato e coordinato la terapia rieducativa per le vertigini e l’instabilità cronica presso il centro RIACEF di Fiorano Modenese.

Il suo caro amico e collega Aldo Messina afferma di aver avuto una vita parallela a livello personale, lui a Palermo e Giorgio a Modena. “Chiedo a Dante Alighieri dove sia finito ora il mio amico Giorgio. Lo trovo in un girone del Paradiso attorniato da una moltitudine di Angeli. Con Matilde di Canossa sta insegnando loro come muovere gli occhi in volo per giungere più rapidamente accanto ad ognuno di noi. Ha già intuito che le ali degli angeli sono in relazione ai movimenti oculari.“

Il Prof Albera conclude dicendo “la mancanza di Giorgio nel panorama culturale italiano è una cicatrice che non potrà mai essere rimarginata, ma il nostro compito sarà quello di portare avanti il suo progetto” mentre il Dr Messina si chiede “Questo era Giorgio. Ne avremo mai un altro?”.