Uno studio retrospettivo ha analizzato l’impatto della durata della terapia uditivo-verbale (AVT, auditory verbal therapy) sullo sviluppo della lingua parlata e delle abilità pragmatiche nei bambini con impianto cocleare, valutati a cinque anni dall’intervento.
I partecipanti erano suddivisi in tre gruppi a seconda del programma riabilitativo seguito (0, 1 o 3 anni di AVT).
Il risultato chiave è che una durata prolungata della AVT è associata a esiti linguistici significativamente migliori. I bambini che hanno ricevuto 3 anni di AVT hanno ottenuto punteggi superiori nei test linguistici (Core Language Score, CLS e Expressive Language Index, ELI) rispetto ai bambini che avevano seguito 0 o 1 anno di terapia, mentre non sono emerse differenze significative tra i gruppi 0 e 1 anno.
In particolare, la percentuale di bambini con punteggi entro la norma (within normal limits, – WNL) aumentava con la durata dell’intervento:
- 0 anni di AVT: 47% WNL per CLS, 53% per ELI
- 1 anno di AVT: 61% WNL per entrambi
- 3 anni di AVT: 83% WNL per CLS, 80% per ELI
I punteggi medi CLS nel gruppo 3 anni erano paragonabili a quelli di coetanei con udito tipico. Al contrario, i gruppi 0 e 1 anno non avevano pienamente recuperato lo sviluppo linguistico, anche a cinque anni di distanza dall’impianto.
Per quanto riguarda le abilità pragmatiche (valutate con il Pragmatics Profile, PP), non sono state riscontrate differenze statisticamente significative tra i gruppi. Tuttavia, la percentuale di bambini con punteggi nella norma era elevata in tutti i gruppi (84% nel gruppo 0 anni, 90% nel gruppo 1 anno, 94% nel gruppo 3 anni), suggerendo uno sviluppo adeguato anche in assenza di AVT prolungata.
Contesto e metodologia
Grazie allo screening neonatale e all’accesso precoce a tecnologie avanzate come l’impianto cocleare (IC), oggi molti bambini con perdita uditiva profonda possono sviluppare abilità linguistiche adeguate all’età.
La AVT, raccomandata in Danimarca come intervento primario per i bambini con IC dal 2011, si basa su una collaborazione stretta tra genitori e professionisti per stimolare l’ascolto e l’acquisizione del linguaggio verbale.
Lo studio ha incluso 87 bambini con sordità bilaterale impiantati prima dei 6 anni presso l’ospedale universitario di Aarhus (2006-2018). I criteri di esclusione includevano l’uso prevalente della lingua dei segni, una lingua madre diversa dal danese e la mancata partecipazione alle valutazioni. I bambini sono stati suddivisi in tre gruppi per durata di AVT (0, 1 o 3 anni) e confrontati per età all’impianto ed eziologia.
A cinque anni dall’intervento, le competenze linguistiche sono state valutate con il Clinical Evaluation of Language Fundamentals 4 (CELF-4), in particolare attraverso i punteggi CLS, ELI e PP. Le analisi statistiche (ANOVA/Kruskal-Wallis, correzione Bonferroni) hanno evidenziato un effetto significativo della durata della AVT sui punteggi linguistici, ma non su quelli pragmatici. Una analisi post hoc ha indicato potenza adeguata per CLS/ELI, ma insufficiente per PP.
Risultati principali
L’85% dei bambini era stato diagnosticato con screening neonatale. L’età media all’impianto era simile nei tre gruppi (circa 12–20 mesi). L’eziologia era principalmente ereditaria (52%), senza differenze significative tra gruppi.
I risultati linguistici mostrano un effetto significativo della durata della AVT:
- Core Language Score (CLS): media di 101,57 nel gruppo 3 anni, contro 83,68 (0 anni) e 87,48 (1 anno); p < 0,05 tra 3 anni e gli altri due gruppi. Nessuna differenza tra 0 e 1 anno.
- Expressive Language Index (ELI): media di 102,49 nel gruppo 3 anni, contro 86,26 (0 anni) e 88,88 (1 anno); p < 0,05.
- Pragmatics Profile (PP): nessuna differenza significativa (p = 0,26), ma tutti i gruppi avevano punteggi medi nel range normale (9,16–10,76).
Questi risultati suggeriscono che solo i bambini con 3 anni di AVT hanno raggiunto uno sviluppo linguistico pienamente paragonabile a quello dei coetanei normoacusici.
Le implicazioni cliniche
Lo studio conferma l’importanza della durata dell’intervento AVT nei bambini con IC. I punteggi CLS ed ELI significativamente superiori nel gruppo 3 anni indicano che un percorso riabilitativo prolungato favorisce un recupero più completo del linguaggio verbale. L’effetto positivo sembra persistere almeno fino a cinque anni post-impianto.
L’assenza di differenze nei punteggi pragmatici, sebbene rassicurante, va interpretata con cautela. La potenza statistica limitata e l’uso di un questionario compilato dai genitori potrebbero aver mascherato differenze sottili. È anche possibile che i miglioramenti osservati riflettano gli effetti combinati di screening precoce, impianto tempestivo e supporto familiare.
Per la pratica clinica, questi risultati rafforzano la raccomandazione di offrire almeno tre anni di AVT ai bambini con IC per massimizzare il potenziale linguistico. Le abilità pragmatiche, sebbene non significativamente influenzate dalla durata della terapia, secondo questo studio, sembrano svilupparsi adeguatamente nel contesto di un intervento precoce e centrato sulla famiglia.
Limitazioni e prospettive future
Tra i limiti dello studio:
- La natura retrospettiva e la possibile esclusione di bambini con bisogni aggiuntivi gravi.
- La dipendenza da dati riportati dai genitori, che possono sottovalutare le difficoltà pragmatiche.
- La potenza statistica limitata per rilevare differenze nei punteggi pragmatici.
- Il focus su una coorte danese, che limita la generalizzabilità dei risultati.
Sono necessari studi longitudinali per valutare se i benefici dell’AVT si mantengano in adolescenza e se i bambini con minor durata di terapia possano recuperare nel tempo. È inoltre auspicabile estendere la ricerca a bambini con altre forme di perdita uditiva (unilaterale, lieve) o con eziologie diverse, e indagare la relazione tra linguaggio parlato, pragmatica, benessere sociale e affaticamento uditivo.
Reference
Aaberg K, Friis IJ, Slynge CB, Britze A, Devantier L. Differences in language outcomes after cochlear implantation in children: Exploring the impact of auditory verbal therapy duration (0, 1, or 3 years). Int J Pediatr Otorhinolaryngol. 2025 Apr 29;194:112371. doi: 10.1016/j.ijporl.2025.112371.