Uno studio pubblicato sull’American Journal of Epidemiology ha analizzato l’associazione tra l’uso degli apparecchi acustici e il rischio di demenza nelle persone con perdita uditiva.
I ricercatori hanno utilizzato i dati della UK Biobank per emulare un “target trial”, ovvero uno studio osservazionale progettato per imitare un trial clinico randomizzato.
L’obiettivo era comprendere se l’uso degli apparecchi acustici potesse ridurre il rischio di diagnosi di demenza nei pazienti con perdita dell’udito.
L’ipotesi dello studio e il metodo di analisi
La perdita uditiva è considerata uno dei principali fattori di rischio modificabili per la demenza. Studi precedenti suggeriscono che l’uso di apparecchi acustici possa avere un effetto protettivo sul declino cognitivo, ma le evidenze sono limitate da follow-up brevi o dall’assenza di un chiaro modello causale.
I ricercatori hanno analizzato i dati di 59.768 partecipanti con perdita uditiva, dei quali 4.049 (6,8%) utilizzavano apparecchi acustici. La diagnosi di perdita uditiva è stata posta tramite test dell’udito, cartelle cliniche e autovalutazione. I partecipanti sono stati seguiti per un periodo medio di 12,4 anni.
Risultati principali dello studio
- Rischio di demenza nei portatori di apparecchi acustici: contrariamente alle ipotesi iniziali, i dati hanno mostrato che i soggetti che utilizzavano apparecchi acustici avevano un rischio maggiore di ricevere una diagnosi di demenza rispetto ai non utilizzatori (RR=1,43; IC 95%=1,08-1,88).
- Possibile bias dovuto all’utilizzo dei servizi sanitari: gli autori hanno eseguito diverse analisi di sensibilità per verificare la robustezza dei risultati. Quando si è tenuto conto dell’utilizzo della sanità primaria e secondaria (cioè il numero di visite mediche e ricoveri), il rischio associato all’uso degli apparecchi acustici è diminuito (RR=0,68; IC 95%=0,39-1,18), suggerendo che i risultati iniziali potrebbero essere stati influenzati dal fatto che i pazienti con apparecchi acustici avevano maggiori interazioni con il sistema sanitario.
Quali sono dunque le implicazioni da tenere in considerazione nelle prossime ricerche? I risultati sollevano il dubbio che il legame tra uso di apparecchi acustici e demenza non sia direttamente causale, ma piuttosto mediato da altri fattori, come una maggiore attenzione medica per gli utilizzatori di apparecchi acustici o errori nella datazione della perdita uditiva nei database sanitari.
Conclusioni
Sebbene lo studio non fornisca prove definitive che l’uso di apparecchi acustici riduca il rischio di demenza, i risultati evidenziano l’importanza di considerare il ruolo del bias dovuto all’accesso ai servizi sanitari.
Ulteriori studi, idealmente con metodologie più raffinate e dati più dettagliati sul decorso della perdita uditiva e sull’uso degli apparecchi acustici, saranno necessari per chiarire questa complessa relazione.
Reference
J Mur, M Klee, H R Wright, A Solomon, C Johnson, T J Littlejohns, G Muniz-Terrera, A K Leist, A hypothetical intervention on the use of hearing aids for the risk of dementia in people with hearing loss in UK Biobank, American Journal of Epidemiology, 2024;, kwae452, https://doi.org/10.1093/aje/kwae452