Con il termine deglutizione atipica o disfunzionale si indica un’alterazione del meccanismo fisiologico che si attiva durante la deglutizione. Chiamato anche deglutizione deviata, questo disturbo si manifesta generalmente già in età infantile.
La deglutizione è regolata da meccanismi complessi e composta di diverse fasi, che prevedono il coinvolgimento e il coordinamento di numerose strutture a livello muscolare e nervoso dell’apparato digerente e non solo.
Durante la crescita, il meccanismo della deglutizione cambia, seguendo la naturale evoluzione dell’organismo. La deglutizione infantile, nella fase neonatale e ancora prima in quella fetale, si basa principalmente sull’azione delle labbra, che favoriscono il meccanismo della suzione abbassando la pressione interna alla bocca rispetto a quella esterna; in questa fase, la lingua occupa una parte preponderante della cavità orale ed è collocata in basso e in posizione avanzata proprio per rendere più semplice l’atto deglutitorio.
A partire dal momento dello svezzamento si verificano cambiamenti importanti: con l’inizio della crescita dei denti, e via via con lo sviluppo della dentatura completa, si modifica l’assetto della componente muscolare coinvolta nel processo di deglutizione, si perfeziona il movimento della mandibola e la lingua assume una posizione più arretrata. Con l’introduzione prima dei cibi morbidi e in seguito solidi, il bambino completa gradualmente la transizione verso la deglutizione adulta, nella quale la funzione linguale è centrale: nell’atto deglutitorio, infatti, la lingua si posiziona dietro gli incisivi superiori, con la punta rivolta verso il palato duro, e si allunga per spingere il cibo verso la parte posteriore della bocca, favorendo il passaggio del bolo alimentare nella faringe.
L’evoluzione del meccanismo della deglutizione continua anche in età adulta, risultando ancora diverso negli anziani.
Se, per problemi diversi, il passaggio dal meccanismo della deglutizione infantile a quello della deglutizione adulta non avviene, si può sviluppare una condizione di deglutizione atipica.
In questo caso, durante la deglutizione la lingua effettua un movimento scorretto, spingendo contro i denti o posizionandosi tra le arcate dentarie: a lungo andare, queste alterazioni dei movimenti linguali possono influire sullo sviluppo delle strutture che compongono il distretto orofacciale. Inoltre, le contrazioni dei muscoli masticatori sono alterate: questo si riflette sul tempo di masticazione, che può essere più lento del normale, rallentando il transito del cibo all’interno della cavità orale. In alcuni casi, in pazienti con deglutizione atipica è anomala anche la posizione della lingua a riposo.
Tutte queste alterazioni possono influire in modo significativo anche sulla respirazione, sull’articolazione delle parole e sulla postura.
La condizione in cui le strutture ossee del distretto orofacciale sono alterate ed è presente un’anomalia a carico di almeno una funzione orale – deglutizione, respirazione, masticazione, posizione linguale a riposo, articolazione fonemica – è chiamata squilibrio muscolare orofacciale.
Cause
Lo sviluppo di deglutizione atipica può dipendere da problemi diversi: le possibili cause, infatti, sono molteplici e possono variare da un paziente all’altro.
Tra i principali fattori che possono determinare questa problematica nel deglutire ci sono:
- abitudini viziate acquisite dal bambino nella prima infanzia, per esempio succhiamento del pollice e in generale delle dita o di altri oggetti come il lenzuolo, la copertina ecc.; utilizzo troppo prolungato del ciuccio; vizi orali come digrignare i denti, rosicchiare le matite o altri piccoli oggetti e mangiarsi le unghie;
- abitudini scorrette legate all’alimentazione, come l’utilizzo protratto nel tempo del biberon e della cannuccia che prolunga il periodo della suzione, il ritardo nello svezzamento e un’assunzione inadeguata di cibi solidi;
- presenza di malattie o disturbi, come problemi respiratori, allergie, asma, otiti; in particolare, l’abitudine alla respirazione orale a causa, per esempio, dell’ipertrofia delle adenoidi, delle tonsille o dei turbinati, oppure della deviazione del setto nasale, può favorire lo sviluppo della deglutizione atipica e dello squilibrio muscolare orofacciale a seguito dei meccanismi di compenso messi in atto dai muscoli del volto e della bocca.
Altre possibili cause sono la presenza di traumi o patologie a carico della componente muscolare orofacciale e alcune disfunzioni del sistema nervoso centrale (per esempio la sindrome di Down o la paralisi cerebrale infantile).
Sintomi
I principali segni che possono indicare la presenza di deglutizione atipica nel bambino sono:
- la posizione anomala della lingua, che spinge contro i denti incisivi o si interpone tra le arcate dentarie durante la deglutizione, e che rimane in basso o sporge dalla bocca in condizioni di riposo; questo fa sì che la deglutizione avvenga con la bocca semiaperta o, al contrario, con le labbra eccessivamente chiuse;
- la masticazione troppo lenta o, al contrario, troppo veloce, con una tendenza ad accelerare la deglutizione;
- la difficoltà a deglutire i cibi solidi;
- la pronuncia distorta di alcuni suoni particolari, a causa dell’errata postura linguale durante l’articolazione delle parole.
La perdita dell’udito ha un effetto importante sulla qualità della vita delle persone colpite.
Nel neonato e nel bambino, il calo della capacità uditiva può provocare problemi di comunicazione, ritardo nello sviluppo del linguaggio e disturbi del comportamento; è molto importante, quindi, la diagnosi precoce di questa patologia.
Negli adulti, e soprattutto nelle persone anziane, la diminuzione della capacità uditiva comporta problemi nella quotidianità, in quanto rende difficoltosa la comunicazione con la famiglia e gli amici, ma anche con il proprio medico, la percezione dei suoni come il campanello, il telefono e gli allarmi. Queste difficoltà possono portare il paziente a evitare le situazioni sociali, favorendo l’isolamento e la depressione. Inoltre, i problemi di udito sono associati a un rischio maggiore di sviluppare un deficit cognitivo.
Possibili conseguenze
Se non viene diagnosticata e trattata in modo adeguato, la deglutizione atipica può provocare complicanze di diverso tipo.
Le principali conseguenze sono:
- anomalie nella crescita dei denti, che possono essere sporgenti o storti;
- malocclusioni delle arcate dentarie;
- problemi di postura che coinvolgono la colonna vertebrale;
- alterazioni del palato, in particolare del palato stretto;
- disturbi di tipo deglutitorio e respiratorio;
- squilibrio muscolare orofacciale;
- anomalie di natura estetica.
Diagnosi
Nei bambini, in caso di sospetto di deglutizione atipica, il pediatra potrà indirizzare il paziente alla visita specialistica otorinolaringoiatrica oppure ortodontica.
L’otorinolaringoiatra e il dentista valutano l’eventuale presenza dei segni caratteristici del disturbo, osservando il bambino durante la deglutizione e a riposo, e raccolgono tutte le informazioni necessarie per un’anamnesi completa. In particolare, vengono indagati gli aspetti legati alla suzione, alle eventuali abitudini viziate, all’alimentazione, al meccanismo della masticazione, alla respirazione e alla presenza di altre malattie di ambito otorinolaringoiatrico o allergologico.
Per accertare la diagnosi, gli specialisti possono richiedere un esame morfologico della bocca, che si effettua a riposo e durante la masticazione e la respirazione; inoltre, possono essere utili degli esami radiologici.
Un’ulteriore opzione diagnostica è rappresentata dal test poligrafico, che valuta l’attività dei muscoli coinvolti nella masticazione e i movimenti della mandibola durante la deglutizione, attraverso appositi movimenti. Lo strumento utilizzato per l’esame registra le informazioni ed elabora un tracciato poligrafico, utile allo specialista per confermare la diagnosi di deglutizione atipica.
Trattamento
Una volta ottenuta la diagnosi, deve essere impostato un percorso di cura personalizzato. Poiché la deglutizione atipica ha conseguenze che riguardano diversi distretti e funzioni, l’approccio terapeutico è di natura multidisciplinare, e coinvolge diversi professionisti della salute: lo specialista di riferimento è il logopedista, in virtù della competenza sui vari aspetti che riguardano le funzioni orali (postura linguale, respirazione, masticazione, deglutizione, articolazione del linguaggio), ma alla definizione e attuazione del percorso riabilitativo collaborano anche il pediatra, il dentista, l’otorinolaringoiatra, il foniatra ed eventualmente altri specialisti in base alle specifiche situazioni ed esigenze del paziente.
Il primo intervento consiste nella correzione delle abitudini viziate che possono provocare la deglutizione atipica, o nella loro prevenzione nel caso di bambini molto piccoli.
È poi fondamentale avviare un trattamento logopedico: la logopedia, infatti, è utile per correggere l’errata postura della lingua e lo squilibrio muscolare che si sviluppa a seguito della deglutizione atipica.
L’intervento logopedico più indicato per la deglutizione atipica è la terapia miofunzionale, un percorso di rieducazione e riabilitazione delle funzioni orali che viene personalizzato in base all’età del paziente. Consiste in una serie di esercizi mirati a correggere la postura della lingua e a ripristinare l’equilibrio della muscolatura orofacciale, a far acquisire al paziente il corretto meccanismo di deglutizione e a favorire la sua consapevolezza rispetto alle abitudini viziate.
Gli esercizi proposti sono di diverso tipo: di propriocezione, di postura, di respirazione e di deglutizione. Devono essere eseguiti con movimenti precisi e vanno ripetuti più volte al giorno.
Se seguita con costanza, la terapia miofunzionale è molto efficace nel risolvere il problema della deglutizione atipica.
Se sono presenti delle malocclusioni è necessario il coinvolgimento del dentista per un intervento in ortodonzia con l’utilizzo di apparecchi ortodontici. È importante, però, che questo intervento sia affiancato o segua il percorso logopedico, altrimenti la correzione ortodontica potrebbe risultare inefficace e le malocclusioni potrebbero ripresentarsi.