Le riflessioni e i dati riportati derivano da interventi presentati durante il XXIII Congresso Nazionale AIOLP (Riccione, ottobre 2025) e sono riorganizzati qui per temi clinici.
Le neoplasie della testa e del collo rappresentano oggi una delle aree di maggiore complessità e dinamismo dell’otorinolaringoiatria moderna. Così il Prof. Giuseppe Spriano ha ripercorso le principali evoluzioni degli ultimi vent’anni nella chirurgia dei tumori testa-collo, che a livello globale costituiscono circa il 17% di tutte le neoplasie. Le eziologie sono molteplici e site-specifiche: accanto ai tradizionali fattori di rischio come fumo e alcol, emerge con forza il ruolo dell’infezione da HPV, in particolare per alcune sedi orofaringee.
La sfida terapeutica di queste patologie è storicamente legata non solo alla complessità anatomica delle sedi di insorgenza, ma anche all’impatto estetico e funzionale degli interventi. Negli ultimi anni, tuttavia, l’introduzione della chirurgia mini-invasiva, laser e robotica ha consentito di ridurre significativamente il ricorso a interventi mutilanti, migliorando gli esiti funzionali ed estetici e preservando la qualità di vita dei pazienti. Resta critico il tema della diagnosi precoce: troppo spesso i tumori vengono intercettati in stadio avanzato, anche per la sottovalutazione dei sintomi iniziali. In questo contesto, l’immunoterapia ha aperto nuove prospettive, consentendo nel 40% circa dei pazienti avanzati una sopravvivenza a lungo termine.
Come ha sottolineato Spriano, l’integrazione tra chirurgia, radioterapia sempre più personalizzata e oncologia medica ha permesso di preservare i tessuti, ridurre le sequele funzionali, accorciare i tempi di degenza e favorire un più rapido reinserimento nella vita sociale e lavorativa. I tumori testa-collo si confermano inoltre come il paradigma della multidisciplinarietà, coinvolgendo oncologi, radio-oncologi, psiconcologi, nutrizionisti e logopedisti in percorsi diagnostico-terapeutici personalizzati.
Su questa linea si è inserita all’interno dell’evento la lettura magistrale del Dott.Luca Calabrese, dedicata al percorso diagnostico e terapeutico delle neoplasie orali fra Scienza e Humanities. Le neoplasie del cavo orale richiedono un approccio rigoroso e sistematico – anamnesi, valutazione clinico-endoscopica, imaging avanzato e conferma istologica – arricchito oggi dalla diagnostica molecolare, utile per la stratificazione prognostica. Ma la sola dimensione tecnica non è sufficiente: la malattia oncologica orale incide profondamente sull’identità del paziente, alterando comunicazione, nutrizione e relazioni. In questo spazio si colloca il valore delle medical humanities, dove ascolto, narrazione e attenzione al vissuto diventano parte integrante della cura.
Altro contributio è stato fornito dal Dott.Cosimo Russo che ha affrontato il tema delle tumefazioni cervicali mediane, sottolineando l’importanza di un approccio diagnostico strutturato che integri anamnesi, esame obiettivo, imaging, valutazioni funzionali e agoaspirato, al fine di orientare correttamente il piano terapeutico, in particolare nelle cisti del dotto tireoglosso.
Sempre in ambito del distretto testa collo uno spazio è stato dedicato anche alla chirurgia tiroidea. La dott.ssa Matilde Monici ha analizzato le paralisi del nervo laringeo ricorrente post-tiroidectomia, evidenziandone incidenza, fattori di rischio e strategie di prevenzione. Fondamentali risultano l’accurata identificazione anatomica del nervo, il monitoraggio intraoperatorio e la fibrolaringoscopia preoperatoria, strumenti chiave sia sul piano clinico che medico-legale. La gestione delle paralisi ricorrenziali richiede un approccio multidisciplinare precoce per preservare fonazione, deglutizione e qualità di vita.
Il Dott.Marco Trebbi ha infine approfondito il percorso diagnostico-terapeutico del nodulo parotideo, ribadendo il ruolo centrale dell’agoaspirato e della classificazione citologica, integrati con ecografia e RM, per una corretta pianificazione chirurgica. Dalle lesioni benigne a quelle maligne, l’obiettivo rimane la radicalità oncologica con la massima preservazione del nervo facciale.
L’otorinolaringoiatria moderna è sempre più chiamata a coniugare alta tecnologia, precisione diagnostica e attenzione alla dimensione umana della cura.






