Negli ultimi decenni abbiamo assistito a un progressivo incremento del numero degli iscritti di sesso femminile nel corso di studi base di medicina, nelle specializzazioni chirurgiche, tra i dottorati di ricerca e nelle carriere accademiche.
Secondo i dati USA elaborati dall’Association of American Medical College (AAMC), le donne iscritte alla formazione specialistica in otorinolaringoiatria sono aumentate dal 27,5% al 36,2% tra il 2008 e il 2017, risultando ad oggi in netta maggioranza rispetto al sesso maschile. Che ne è dunque della disparità di genere?
Un recente studio longitudinale della durata di circa 17 anni condotto nel dipartimento di Otorinolaringoiatria dell’Università del Texas Southwestern, Dallas, Texas, U.S.A, ha rivelato che la carriera accademica a parità di titoli, per il sesso femminile è molto più difficile rispetto al sesso maschile.
Sono stati raccolti dati su un totale di 1.754 otorinolaringoiatri universitari (412 donne e 1.342 uomini) consultando i siti Web dipartimentali di otorinolaringoiatria (Oto – HNS) per identificare la subspecialità (otorinolaringoiatrici completi, chirurgica oncologica testa e collo, laringologia, otologia/neurotologia) e il curriculum accademico.
I dati raccolti dagli elenchi dipartimentali includevano i dati anagrafici, la specializzazione e il livello di carriera accademica: le fasi di carriera sono state distinte in iniziale (1-5 anni), intermedia (6-15 anni) e avanzata (16+ anni).
Nell’analisi della subspecialità, a causa delle dimensioni più piccole del campione, le fasi di carriera sono iniziale (15 o meno anni) e avanzata (16 o + anni).
Il rango accademico è stato classificato come assistente professore, professore associato e professore semplice; i professori ordinari sono stati esclusi dallo studio.
Un controllo incrociato è stato effettuato con i risultati di Scopus per verificare la validità dei dati. I dati raccolti da Scopus includevano h-index, anni di pubblicazione, numero di citazioni, coautori di documenti, e-index e numero di citazioni per documento.
Complessivamente, gli uomini hanno un H INDEX e un E INDEX significativamente più alto delle donne e rispettivamente (13,44 contro 8,06, P <0,0001, intervallo di confidenza al 95% [CI] 4,09-6,67) e (16,03 contro 9,62, P <0,0001, IC al 95% 4,96–7,85). Inoltre, per gli uomini è significativamente maggiore il numero di citazioni (1.133 contro 460, P <0,0001, IC 95% 387-960), i manoscritti come primi autori (51,41 contro 23,31, P <0,0001, IC 95% 21,22-34,98) e quelli come coautori (80,94 vs. 54,1, P <0,0001, IC 95% 20,6–33,13).
352 donne e 1.144 uomini avevano il loro curriculum accademico sul sito web dipartimentale. Per le donne, il 59% era assistente-professore, 25% professore associato e 16% professore semplice.
Per gli uomini, il 38% era assistente-professore, 26% professore associato e 35% professore semplice.
Il numero di citazioni non differiva significativamente tra uomini e donne nei ranghi dei professori associati e, uomini e donne nei ranghi dei professori semplici non differivano nel numero di coautori. Le donne hanno un numero significativamente maggiore di citazioni per documento rispetto agli uomini (36,43 contro 24,46, P = 0,0181, IC al 95% 2,05 -21,88).
Carriera accademica e disparità di genere
Suddividendo la coorte complessiva in fasi di carriera, il gruppo iniziale non ha mostrato differenze significative tra uomini e donne per nessuno dei parametri. Le differenze sono emerse nelle fasi dopo i 6 anni e sono diventate meno evidenti dopo i 20 anni e oltre, di carriera.
L’analisi delle fasi di carriera all’interno delle subspecialità ha evidenziato una serie di differenze. In particolare, in chirurgia testa e collo, laringologia e pediatria gli uomini hanno superato significativamente le donne in tutte le aree ad eccezione del numero di citazioni per documento.
Mentre le donne per la coorte complessiva e per alcune subspecialità (otorinolaringoiatria completa, otologia, plastica e rinologia) sono al passo con le loro controparti maschili nell’iniziale periodo di carriera; nella chirurgia testa collo, nella laringologia e nella pediatria le donne, continuano a rimanere indietro.
Studi precedenti hanno dimostrato che le donne tendono a “riprendersi” con la carriera accademica qualche anno più avanti rispetto agli uomini. Eloy et al. ha descritto un aumento degli indici H medi tra gli accademici senior, ma ha identificato che l’attività di ricerca maschile era superiore a quella delle donne nella fase iniziale della loro carriera.
Tuttavia, nella fase successiva della carriera delle donne, la loro produzione di ricerca eguagliava se non superava quella delle loro controparti maschili. Gli autori hanno concluso che questo ritardo per le donne sia da correlare alla gravidanza che impedisce loro di stare al passo con le controparti maschili durante il primo periodo di carriera, un momento cruciale per il progresso accademico secondo il modello attuale.
Omofilia di genere negli studi pubblicati
Interessante è la differenza nel numero di coautori tra uomini e donne: numerosi studi hanno dimostrato la omofilia di genere, ossia gli uomini collaborano con gli uomini e le donne con le donne più spesso di quanto ci si aspetterebbe casualmente. La tendenza verso l’omofilia di genere potrebbe spiegare perché gli uomini avevano significativamente più coautori rispetto alle donne in questo studio, specialmente considerando che gli uomini hanno superato le donne con proporzione 3:1 nella popolazione dello studio.
Sfortunatamente, uno studio recente ha dimostrato che l’omofilia di genere è più accentuata nei nostri tempi rispetto a 10 anni fa. Questo dato è preoccupante, in particolare alla luce degli studi che dimostrano che articoli con autori di genere misti sono pubblicati su riviste con impact factor maggiore e ricevono più citazioni di articoli pubblicati da squadre dello stesso genere.
Per quanto riguarda il grado accademico, gli uomini erano distribuiti in modo più uniforme tra i ranghi, mentre la stragrande maggioranza delle donne era professore assistente; per il rango professore associato, la percentuale di uomini e donne attualmente è la stessa (26% contro 25%).
L’attuale panorama accademico tra gli otorinolaringoiatri riflette un recente afflusso di donne alla formazione specialistica e alla carriera accademica.
I risultati di questo studio suggeriscono che le otorinolaringoiatri stanno mantenendo un elevata attività di ricerca nelle prime fasi della loro carriera come le loro controparti maschili. Questo indica prospettive in evoluzione per la disparità di genere; ai giorni nostri le donne lavorano a tempo pieno con una più equa condivisione delle responsabilità domestiche e di assistenza all’infanzia.
Tuttavia, permangono domande su come ci si adatterà al crescente numero di donne nel contesto universitario in quanto le lacune multifattoriali di genere hanno storicamente limitato la visibilità delle donne leader nella carriera accademica.
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Reference
Okafor, S., Tibbetts, K., Shah, G., Tillman, B., Agan, A. and Halderman, A.A. (2020), Is the gender gap closing in otolaryngology subspecialties? An analysis of research productivity. The Laryngoscope, 130: 1144-1150.