Sette milioni di italiani hanno problemi di udito, di questi due milioni hanno un’ipoacusia invalidante. L’incidenza della patologia aumenta con l’avanzare dell’età: uno su tre ha più di 65 anni e presenta una sordità da lieve a grave. Ma si stima che siano molti di più perché in troppi non arrivano ad una diagnosi. Tuttavia, intervenendo presto si possono ottenere buoni risultati protesici.
A questi pazienti la SIAF ha dedicato la Giornata nazionale dell’audiologia lo scorso 16 giugno.
Spiega Stefano Berrettini, presidente della SIAF e direttore dell’U.O. Otorinolaringoiatria, Audiologia e Foniatria dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Pisa, in un intervento TV: “L’ipoacusia invalidante grave è una disabilità, spesso misconosciuta e che arriva alla diagnosi tardivamente. Una diagnosi precoce, una prevenzione adeguata ed un trattamento protesico possono dare dei risultati importanti”.
La sordità è un fattore di rischio per malattie degenerative senili (quali l’Alzheimer) e disturbi sociali, perché chi ha problemi di udito tende ad isolarsi.
Un altro fattore di rischio, per i più giovani, è l’esposizione ai rumori. Per questo motivo occorre far leva sulla prevenzione.
Anzitutto la prevenzione
È attiva la casella postale – [email protected] – alla quale i cittadini possono chiedere informazioni, consigli, delucidazioni e sottoporre domande agli specialisti della SIAF che risponderanno ad ognuno di loro. Prevenire è meglio che curare, sempre.