Uno studio pubblicato su JAMA Otolaryngology – Head & Neck Surgery ha valutato l’uso di due biomarcatori salivari, CD44 e proteina totale (TP), come strumenti per il monitoraggio della recidiva del cancro della testa e del collo.
Il lavoro, condotto in più istituzioni tra cui l’Università della California a San Diego e la Johns Hopkins University, ha analizzato 172 pazienti con cancro orale e orofaringeo, cercando di stabilire se il test salivare possa predire il rischio di recidiva.
Il test salivare per il monitoraggio post-trattamento
Lo studio ha esaminato il potenziale utilizzo di un test rapido da effettuare direttamente in ambulatorio (test decentralizzati: point-of-care testing, POCT) e di un test basato su analisi di laboratorio.
I pazienti, arruolati tra il 2017 e il 2019, hanno fornito campioni di saliva prima del trattamento e poi a 3, 6, 12 e 18 mesi dalla fine della terapia, con un follow-up fino a tre anni.
I risultati hanno mostrato che i livelli elevati di CD44 salivare erano significativamente associati a un aumento del rischio di recidiva del tumore (hazard ratio, HR = 1,13), ed i livelli di proteina totale mostravano una correlazione ancora più forte con la recidiva (HR = 3,51).
Principali risultati dello studio
- Un aumento dei livelli di CD44 è stato correlato a una maggiore probabilità di recidiva del cancro orale e orofaringeo, suggerendo il suo potenziale come biomarcatore prognostico.
- I livelli di proteina totale sono risultati fortemente associati al rischio di recidiva, rafforzando l’ipotesi che questo biomarcatore possa essere utile nel monitoraggio della progressione della malattia.
- Sebbene il test rapido POC abbia mostrato alcune potenzialità, lo studio suggerisce che ulteriori sviluppi siano necessari per renderlo un metodo affidabile di sorveglianza clinica.
Conclusioni
Questo studio dimostra che il monitoraggio dei livelli salivari di CD44 e di proteina totale dopo il trattamento potrebbe essere utile per identificare i pazienti a maggior rischio di recidiva del carcinoma orale e orofaringeo.
Sebbene il test POC mostri alcune promesse, sono necessarie ulteriori ricerche per ottimizzarne l’affidabilità e l’applicabilità clinica.
Questi risultati aprono la strada a un potenziale utilizzo della saliva come strumento di sorveglianza non invasivo per la gestione del rischio nei pazienti trattati per il carcinoma della testa e del collo.
Reference
Franzmann EJ, Qi Y, Peifer S, et al. Salivary CD44 and Total Protein Levels to Detect Risk for Oral and Oropharyngeal Cancer Recurrence: A Nonrandomized Clinical Trial. JAMA Otolaryngol Head Neck Surg. 2024;150(10):843–850. doi:10.1001/jamaoto.2024.2490