Oggi, 20 Settembre 2022, parliamo di

Carcinoma della testa e del collo: studi clinici vs pratica clinica

Quali sono le differenze tra i pazienti arruolati nei trial e quelli della vita reale? Lo spiega uno studio pubblicato su JAMA Otolaryngology-Head & Neck Surgery.

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Una revisione sistematica di 87 studi clinici randomizzati (RCT) con un totale di 34.241 pazienti con cancro della testa e del collo, da poco pubblicata online su JAMA Otolaryngology-Head & Neck Surgery, rivela disparità tra le popolazioni arruolate e quelle reali.

RCT vs real life: le popolazioni di pazienti non coincidono

Le caratteristiche di pazienti inclusi negli RCT, generalmente, si discostano da quelle del paziente e della malattia nella popolazione generale. Questo è quanto emerso dalla recente review Olandese. La selezione per l’inclusione dei pazienti negli studi clinici è infatti spesso troppo restrittiva, ostacolando potenzialmente l’adozione di un nuovo trattamento terapeutico. 

L’approvazione di una nuova strategia terapeutica prevede necessariamente la conduzione di studi di efficacia e sicurezza e, tra gli studi clinici, gli RCT sono quelli che forniscono il massimo livello di evidenza. 

Gli studi clinici che valutano le terapie oncologiche, in particolare, hanno criteri di ammissibilità molto rigorosi, come l’età o l’assenza di comorbidità gravi. Il motivo principale è assicurare che quanti più pazienti possibile possano completare il trattamento e seguire l’intero protocollo di studio. 

Il mancato completamento del trattamento, le interruzioni, le modifiche della dose e la non aderenza, infatti, riducono la robustezza dei risultati e rischiano di indebolire le conclusioni. 

Inoltre, gli effetti tossici gravi devono essere limitati sia per ragioni etiche sia per evitare che un nuovo trattamento possa essere cassato prematuramente a causa di forti e numerosi eventi avversi. 

Pazienti anziani e pazienti con diverse comorbilità, ad esempio, hanno maggiori probabilità di sperimentare eventi avversi ed essere non aderenti al regime terapeutico, motivo per il quale non vengono quasi mai arruolati negli studi.. Tuttavia, l’adozione di criteri troppo selettivi comporta uno scostamento in termini di caratteristiche rispetto alla popolazione reale

I valori dei fattori prognostici considerati negli RCT coincidono nella pratica clinica?

L’analisi sistematica della letteratura, che ha analizzato oltre 34 mila pazienti affetti da tumore alla testa e al collo, ha messo in evidenza che i soggetti in studio avevano un performance status elevato, nonché circa 7 anni in meno rispetto alla popolazione che si riscontra, di fatto, nella pratica clinica.  

Inoltre, la sopravvivenza dopo il trattamento – ovvero uno degli outcome più utilizzati per valutare il successo di un terapia in ambito oncologico – dipende oltre che da età e il performance status, da diversi altri fattori prognostici, tra cui le abitudini di vita e le comorbilità, i cui valori si sono rivelati diversi tra la popolazione in studio e quella reale.  

Conclusioni

Pertanto, gli Autori ritengono che sia fondamentale una valutazione critica e quanto più realistica possibile delle caratteristiche della popolazione campione prima che i risultati siano implementati nelle linee guida e nella pratica clinica generale rischiando di non essere propriamente significativi. 

Reference

Kaanders JHAM, van den Bosch S, Kleijnen J. Comparison of Patients With Head and Neck Cancer in Randomized Clinical Trials and Clinical Practice: A Systematic Review. JAMA Otolaryngol Head Neck Surg. 2022 May 19.