Oggi, 4 Febbraio 2025, parliamo di

Fattori che influenzano l’adozione di apparecchi acustici negli anziani 

Uno studio, pubblicato su “Auris Nasus Larynx”, ha voluto valutare se la consapevolezza della relazione tra perdita uditiva e demenza influenzi il desiderio degli anziani giapponesi di sottoporsi a test uditivi e all'adozione di apparecchi acustici.

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In Giappone, l’adozione degli apparecchi acustici è inferiore rispetto agli altri paesi sviluppati e, per pianificare soluzioni efficaci, è essenziale comprendere le problematiche legate alla consapevolezza dei problemi uditivi tra gli anziani. È il presupposto da cui parte questo studio.

Ipoacusia, declino cognitivo e demenza senile

Gli autori ricordano che la perdita uditiva legata all’età è una delle disabilità più diffuse e sotto trattate a livello globale, con una prevalenza destinata a crescere a causa dell’invecchiamento della popolazione. 

L’inattività fisica, l’inattività cognitiva e l’isolamento sociale sono ben riconosciuti come fattori di rischio modificabili per la demenza, mentre la perdita uditiva non riceve la stessa attenzione, sebbene secondo la Commissione Lancet del 2017 sulla Demenza, la perdita uditiva di mezza età sia il fattore di rischio modificabile più significativo per il declino cognitivo e la demenza in età avanzata.

Il declino cognitivo causato dalla perdita uditiva può essere prevenuto o ritardato con l’uso di apparecchi acustici; pertanto, comprendere gli atteggiamenti dei giapponesi verso l’udito è cruciale per sviluppare strategie efficaci per migliorare il tasso di adozione di apparecchi acustici nel Paese del Sol Levante. 

Questo studio ha esaminato se la consapevolezza del legame tra perdita uditiva e demenza, indicato sinteticamente come HL-Dr, rifletta gli atteggiamenti degli anziani giapponesi verso l’udito, quali fattori siano associati a tale consapevolezza e se questa consapevolezza sia collegata all’adozione degli apparecchi acustici.

Indagate variabili audiologiche, socioeconomiche e legate all’attività quotidiana

Lo studio trasversale ha utilizzato un questionario somministrato a partecipanti di età pari o superiore a 65 anni che hanno visitato, tra l’ottobre 2022 e il febbraio 2023, l’Ospedale di Tamano (Okayama), l’unico nosocomio generale pubblico della zona. Tamano, è una città regionale con una popolazione di circa 55.000 abitanti e un tasso di invecchiamento del 38,5%. 

Il questionario copriva variabili audiologiche, tra cui il livello di udito auto-riferito, la storia di test uditivi, l’uso di apparecchi acustici, il riconoscimento di HL-Dr e l’interesse a sottoporsi a un test uditivo o a farsi visitare da un otorinolaringoiatra. Sono state considerate anche variabili di tipo socioeconomico, come la dimensione del nucleo familiare, il livello di istruzione e il reddito familiare, e legate alla vita quotidiana, come la frequenza delle uscite settimanali, gli hobby, la salute auto-riferita e le consultazioni mediche attuali (per esempio medicina, chirurgia, oftalmologia, otorinolaringoiatria). 

L’età è stata categorizzata in sotto/sopra i 75 anni; il livello di istruzione in diploma di scuola superiore o superiore/inferiore al diploma di scuola superiore; la frequenza delle uscite in più/meno di quattro volte a settimana; la salute auto-riferita in media o buona/scarsa; la dimensione del nucleo familiare in singola/multipla persona. Il livello di udito auto-riferito è stato diviso in tre gruppi: nessuna compromissione, lieve compromissione e grave compromissione.

La lieve compromissione includeva difficoltà nell’udire o nel comprendere voci basse, mentre la grave compromissione si riferiva a difficoltà nell’udire o nel comprendere voci normali o forti. Sono stati inclusi gli hobby interpersonali, come viaggi e sport che coinvolgevano due o più persone, mentre sono state escluse le attività individuali come leggere e guardare film.

Affrontare la perdita uditiva è cruciale per prevenire la demenza

Lo studio ha rivelato un basso livello di interesse o consapevolezza riguardo alla perdita uditiva tra gli anziani giapponesi. Il riconoscimento di HL-Dr era associato a una storia di test uditivi negli ultimi cinque anni e al desiderio di vedere un otorinolaringoiatra o di sottoporsi a un test uditivo. 

Il 39,3% dei partecipanti era a conoscenza del  legame tra perdita uditiva e demenza, e i fattori significativamente associati, considerati determinanti, erano l’essere donna e  partecipare a hobby interpersonali.

Tra i partecipanti che hanno auto-riferito una perdita uditiva, i fattori associati all’adozione degli apparecchi acustici erano l’età avanzata, la grave compromissione uditiva auto-riferita e la condizione di vivere da soli, mentre il riconoscimento di HL-Dr non risultava essere un fattore significativo. 

I messaggi-chiave

  • Il questionario, somministrato al 2,4% della popolazione anziana di Tamano, ha rivelato che: ‘età avanzata, la grave compromissione uditiva auto-riferita e vivere da soli erano fattori di base significativi per l’adozione degli apparecchi acustici nelle ipoacusie autoriferite;  
  • il riconoscimento della relazione tra perdita dell’udito e demenza non era, invece,  un fattore significativo..

Tuttavia, la misura di aumentare la consapevolezza della relazione tra perdita dell’udito e demenza sebbene se da sola  potrebbe non portare all’adozione degli apparecchi acustici, potrebbe essere associata a visite otorinolaringoiatriche e test dell’udito. Passi successivi, quindi, come lo screening uditivo per gli anziani, sono essenziali per affrontare questo problema, concludono i ricercatori.

Reference

Fukumasu I, Kataoka Y, Tabuchi T, et al. Exploring factors influencing the hearing test and hearing aid adoption among Japanese older adults: Implications of recognizing the hearing loss-dementia relationship. Auris Nasus Larynx. 2024 Aug;51:822-827.