Nell’ambito del Polo Interprovinciale AUSL/AO Parma, come U.O. di otorinolaringoiatria dell’AUSL di Parma abbiamo condotto uno studio per valutare una terapia di supporto in pazienti “Ab anti CoVid 19 IgG Positivo” allo scopo di favorire un possibile recupero dei sintomi di disosmia e disgeusia, modificando parzialmente un protocollo terapeutico per l’ipoacusia improvvisa, già in uso presso il nostro nosocomio.
I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Acta Biomedica.
L’inizio del 2020 è stato segnato dalla rapida espansione di una patologia polmonare di tipo interstiziale, severa, causata da un nuovo ceppo virale della specie dei coronavirus correlati a Sindrome respiratoria acuta severa, il SARS-CoV2.
Tale patologia ha iniziato la sua diffusione in Asia, in Cina, ed ha rapidamente interessato l’umanità di tutto il mondo, al punto tale da essere stata dichiarata pandemica dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel marzo dello stesso anno.
Stando agli studi clinici attualmente presenti in letteratura, i sintomi principalmente manifesti consistono in febbre, tosse, dispnea, mialgia, artralgia, mal di testa, diarrea, rinorrea e mal di gola. La diffusione della patologia in Europa ha manifestato ed evidenziato una sintomatologia atipica: “la disfunzione olfattoria e gustativa”.
Tale sintomatologia ha un tasso d’incidenza maggiore nella popolazione europea rispetto alla popolazione asiatica.
Sono stati effettuati studi preliminari atti a valutare la correlazione tra la sintomatologia correlata alla disfunzione del gusto e dell’olfatto e la malattia da coronavirus (COVID-19); tali sintomi sono stati indicati per un possibile screening iniziale e come indici di previsione della gravità della malattia stessa.
È stato possibile notare inoltre una grande variabilità del tempo di recupero dai disturbi del gusto e dell’olfatto, sintomi che non sempre sono arrivati a guarigione.
Gusto e olfatto nei pazienti Covid-19
La nostra esperienza ha voluto prendere in esame i pazienti la cui sintomatologia “disosmia e disgeusia” non è stata recuperata dopo 15 giorni dalla guarigione da tutti gli altri sintomi correlati alla COVID-19
Lo studio è stato effettuato tra il 27/02/2020 e il 30/04/2020 in un’area ambulatoriale COVID-Free presso il complesso Ospedaliero di Fidenza (COVID-Hospital dal 20/03/20).
Sono stati valutati 19 pazienti (10 di sesso maschile e 9 di sesso femminile) di età compresa tra 23 e 64 anni. Di questi, due soggetti di sesso maschile sono stati esclusi dallo studio in quanto uno positivo alle IgM ed uno con rinite allergica asmatiforme.
Dei 17 (8M; 9F) pazienti tutti presentavano disosmia e disgeusia senza altri sintomi in associazione, con un valore nella scala valutativa lineare uguale allo zero.
Abbiamo avuto l’intuizione di equiparare il danno al nervo olfattivo di tipo neurosensoriale da Sars-Cov2 al danno virale del nervo acustico che causa l’ipoacusia improvvisa.
Protocollo utilizzato:
- corticosteroide endovena (desametasone fosfato) o un FANS (Ketoprofene sale di lisina), somministrato in alternativa al corticosteroide nelle situazioni di intolleranza a quest’ultimo
- un antitrombotico eparinico (Mesoglicano oppure sulodexide)
- un diuretico orale inibitore dell’anidrasi carbonica (acetazolamide)
- idrossiclorochina (solo per 7 giorni) (terapia condizionata dall’arrivo del paziente alla nostra osservazione)
- un integratore multivitaminico con alto apporto di Zinco
- un inibitore di pompa protonica
Alla dimissione il paziente prosegue la terapia al domicilio:
- Lansoprazolo 30: 1 cp die per 14 giorni
POI Lansoprazolo 15: 1 cp die per 14 giorni - Integratore di Zinco: 1 dose/die da 10 mg per 1 mese
- Mesoglicano fl im: 1 f die per 7 giorni
POI Mesoglicano cp: 1 cp die per 20 giorni
oppure Sulodexide cp: 1 cp per 2 volte die per 1 mese - Prednisone 25: 1 cp die per 1 giorno
POI ½ cp die per 3 giorni POI ¼ cp per 4 giorni (dopo pasto)
La scelta dell’uso sia del Desametosone fosfato rispetto al Ketoprofene sale di lisina e del Mesoglicano rispetto al Sulodexide sono in funzione delle eventuali intolleranze.
Terminato il protocollo terapeutico e.v e domiciliare, a distanza di 30 giorni dall’inizio della terapia, 9 pazienti hanno valutato il proprio recupero con un punteggio sulla scala soggettiva di 9 su 10 e di 10 su 10 per l’olfatto e per il gusto, 7 pazienti hanno valutato il proprio recupero come 8 su 10 indistintamente su olfatto e gusto, e soltanto una paziente non ha ripreso del tutto la propria sensibilità, valutando come 7 su 10 per l’olfatto e 4 su 10 per il gusto.
Conclusioni
La nostra esperienza ha voluto evidenziare la possibilità di effettuare una terapia di supporto per i pazienti affetti da disosmia e disgeusia post infezione da Sars-Cov2.
Il fine è di ottenere un recupero più veloce e favorire una guarigione della sintomatologia anche in considerazione del tempo intercorso dal danno neurosensoriale all’inizio della terapia secondo protocollo.