Oggi, 18 Settembre 2025, parliamo di

Manifestazioni ORL del diabete di tipo 1 nei bambini: cosa sapere

Una review sistematica per fornire agli specialisti clinici strumenti utili per una valutazione più completa dei pazienti.

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Uno studio pubblicato sull’International Journal of Pediatric Otorhinolaryngology porta l’attenzione su un aspetto ancora poco conosciuto del diabete di tipo 1 (T1DM): le manifestazioni otorinolaringoiatriche nei pazienti pediatrici. 

Il lavoro, firmato da Jeyasakthy Saniasiaya, dell’Universiti Malaya di Kuala Lumpur, raccoglie e analizza in modo sistematico le evidenze disponibili, con l’obiettivo di chiarire quali complicanze possano interessare l’apparato uditivo, vestibolare, vocale e respiratorio superiore dei bambini con T1DM.

Perché indagare le complicanze ORL del diabete

Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune che insorge prevalentemente in età pediatrica e comporta la distruzione delle cellule beta pancreatiche con conseguente carenza assoluta di insulina. Le complicanze croniche di questa condizione sono state indagate soprattutto in ambito cardiovascolare, renale e metabolico. 

Molto meno si sa, invece, sull’impatto che l’iperglicemia cronica e i meccanismi vascolari, neurologici e immunitari ad essa correlati possono avere sulle strutture neurosensoriali e respiratorie superiori.

In età infantile e adolescenziale, eventuali deficit uditivi, vestibolari o vocali possono avere ripercussioni particolarmente significative: interferiscono con la comunicazione, rallentano lo sviluppo linguistico, riducono il rendimento scolastico e compromettono la qualità della vita. Lo studio si inserisce proprio in questa prospettiva, cercando di colmare una lacuna nella letteratura e fornendo strumenti utili ai clinici per una valutazione più completa dei bambini con diabete.

Una revisione sistematica rigorosa

La ricerca è stata condotta seguendo le linee guida PRISMA e ha utilizzato il framework PICOS per definire i criteri di selezione. Sono stati inclusi solo studi su pazienti sotto i 18 anni con diagnosi di T1DM che indagassero specifiche manifestazioni ORL, mentre sono stati esclusi lavori di revisione, abstract congressuali e letteratura grigia.

Le fonti esplorate comprendono PubMed, Embase, Google Scholar e Cochrane, con pubblicazioni fino al 30 settembre 2024. Dopo una revisione indipendente da parte di due autori, sono stati selezionati 20 articoli ritenuti di alta qualità metodologica, che complessivamente hanno coinvolto 950 pazienti con un’età media di circa 11 anni.

Udito, principale bersaglio

Il quadro che emerge è variegato, ma con un denominatore comune: le complicanze ORL non sono rare nei bambini con diabete di tipo 1.

Le manifestazioni uditive sono quelle più documentate. In numerosi studi, i potenziali evocati uditivi del tronco encefalico (BAEP) hanno mostrato latenze ritardate e ridotte ampiezze, segno di una conduzione neurale rallentata. I test audiometrici hanno dato risultati meno omogenei, ma in diversi casi hanno evidenziato perdite uditive selettive a determinate frequenze. Ancora più precoci sono apparse le anomalie riscontrate alle emissioni otoacustiche, con riduzione delle ampiezze d’onda e del rapporto segnale/rumore, suggestive di un danno cocleare subclinico.

Disturbi vestibolari e implicazioni motorie

Anche il sistema vestibolare sembra essere frequentemente coinvolto. In quasi la metà dei bambini valutati, sono emerse anomalie nei test di funzionalità vestibolare. In alcuni casi, i potenziali miogenici evocati cervicali (cVEMP) hanno evidenziato alterazioni significative, mentre in altri è stato riscontrato un inseguimento oculare saccadico anomalo. Si tratta di dati che possono tradursi in difficoltà di equilibrio e ritardi nello sviluppo motorio, aspetti particolarmente critici nell’età evolutiva.

Olfatto, voce e complicanze rare

Meno numerose sono le ricerche su olfatto e voce. Alcuni studi hanno rilevato punteggi ridotti ai test olfattivi pediatrici, sebbene all’interno dei limiti di normalità, mentre per la voce è stata riportata una lieve alterazione della qualità acustica, non significativa sul piano statistico. Sono state inoltre documentate rare ma gravi complicanze sinonasali, come la mucormicosi rinosinusale in bambini in chetoacidosi diabetica, a dimostrazione della vulnerabilità immunitaria legata al T1DM.

Il ruolo del controllo glicemico

Un aspetto cruciale della revisione riguarda la correlazione tra compenso metabolico e gravità delle manifestazioni ORL. Nove studi su quattordici che hanno analizzato questo legame hanno confermato che livelli elevati di HbA1c e durata più lunga della malattia si associano a deficit uditivi e vestibolari più gravi. Questo suggerisce che l’iperglicemia cronica possa avere un ruolo diretto nel danneggiare strutture neurosensoriali e vie di conduzione nervosa.

Oltre ai dati oggettivi, la revisione mette in luce un aspetto spesso trascurato: la qualità della vita. I bambini con T1DM presentano punteggi inferiori in domini emotivi, sociali e scolastici, con un impatto psicosociale che si somma alle difficoltà cliniche. Ciò richiama la necessità di un approccio olistico, che consideri non solo i parametri biologici, ma anche il benessere globale del paziente e della sua famiglia.

Patogenesi delle complicanze ORL

Le ipotesi sui meccanismi patogenetici includono la microangiopatia indotta dall’iperglicemia, che riduce il flusso sanguigno a strutture delicate come la coclea e l’apparato vestibolare; la neuropatia diabetica, che può interessare le vie afferenti e centrali dell’udito e dell’equilibrio; e le alterazioni immunitarie, che aumentano la suscettibilità a infezioni delle vie respiratorie superiori. Questi processi, già documentati in complicanze sistemiche del diabete, trovano plausibile applicazione anche in ambito ORL.

Raccomandazioni pratiche

Gli autori propongono l’implementazione di screening ORL di routine nei bambini con diabete di tipo 1. Una checklist dovrebbe comprendere anamnesi mirata, audiometria, BAEP, test olfattivi e valutazioni della qualità della vita. L’obiettivo è intercettare precocemente i deficit, anche subclinici, e pianificare interventi tempestivi.

L’ottimizzazione del controllo metabolico resta un pilastro, poiché i dati suggeriscono una relazione diretta tra glicemia e severità delle complicanze. Fondamentale, in quest’ottica, è la collaborazione interdisciplinare: endocrinologi, pediatri e otorinolaringoiatri dovrebbero lavorare in sinergia per garantire una presa in carico globale del paziente.

La revisione sottolinea la necessità di ulteriori studi, soprattutto longitudinali, per chiarire la progressione delle complicanze ORL nel tempo e valutare se un miglior controllo metabolico possa effettivamente prevenirne o ridurne l’impatto. Approfondimenti futuri dovrebbero includere anche indagini più ampie sull’olfatto e sulla voce, aree ancora poco esplorate ma potenzialmente significative per la qualità della vita dei bambini.

Reference

Boogaard, S., Saniasiaya, J., & McCaffer, C. (2025). Otolaryngologic manifestations of type 1 diabetes mellitus in paediatric populations: A systematic review. International Journal of Pediatric Otorhinolaryngology.