Nell’evento è emersa con forza l’importanza della prevenzione e della riabilitazione del danno uditivo insieme alla volontà di superare insieme l’emergenza sanitaria.
Durante la giornata mondiale dell’udito, il 2 e 3 marzo, si è tenuta la Maratona dell’udito, Hear-a-thon, il primo evento in quest’anno non convenzionale che è riuscito a coinvolgere in due giornate figure professionali differenti, in contemporanea da oltre 100 paesi.
La Maratona mondiale dell’udito, solitamente allestita presso la sede del Ministero della Salute e questa volta organizzata online, è stata sempre occasione di incontro professionale e scambio culturale tra realtà complementari, unendo figure mediche ad organismi istituzionali e divulgativi, con un unico obiettivo: un dibattito aperto sul tema della prevenzione della perdita uditiva.
In quest’anno così anomalo non era facile riuscire nell’intento, perseguito in precedenza, di puntare i riflettori sulla sensibilizzazione alla disfunzione uditiva, un problema ormai sanitario quanto politico.
Grazie a Udito Italia Onlus, associazione istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e membro del World Hearing Forum, si è sentita forte e chiara la necessità e l’urgenza di promulgare un rapporto mondiale sull’udito (World Report on Hearing), novità assoluta di quest’anno. Il costante aumento delle problematiche uditive nel mondo è divenuto infatti difficile da accettare e necessita dunque di linee guida chiare e condivisibili, attraverso le quali disciplinare l’approccio diagnostico e terapeutico al problema.
Quest’anno, un forte accento è stato posto sul confronto tra noi medici, con diverse provenienze ed expertise in campi differenti, e nell’interazione con coloro che da casa hanno seguito la diretta streaming. La partecipazione ha conferito particolare risonanza all’evento e tutti noi professionisti abbiamo contribuito volentieri tanto agli ambulatori virtuali con domande dirette dei cittadini, quanto alla sensibilizzazione alle procedure di screening uditivo e alla salvaguardia di un organo esposto troppo precocemente ai rischi dei tempi moderni.
Novità di questa edizione virtuale è stata infatti la presenza di sportelli di ascolto messi a disposizione dalle aziende che si occupano di udito e soluzioni di rimediazione acustica, tra cui il Centro Ricerche e Studi Amplifon (CRS) che da 50 anni è impegnato nella promozione dell’informazione scientifica per gli specialisti e per il pubblico. La modalità di interazione via chat ha permesso ai medici e professionisti del settore di rispondere a qualsiasi quesito e curiosità. Avendone fatto parte in prima persona, posso dire che è stato appagante mettersi a disposizione di chi magari presenta ancora dei dubbi sull’argomento. Lo sportello si è dimostrato una modalità vincente per stimolare i partecipanti da casa ad interagire senza la preoccupazione di doversi mostrare ed esporre.
Concludendo, credo si sia riusciti nell’intento di trasmettere il messaggio di quanto siano importanti la prevenzione e la riabilitazione del danno uditivo. Ritengo che tra le righe sia anche emersa una grande volontà di superare l’emergenza sanitaria contingente, a dimostrazione che il fervore scientifico e l’unione di specialisti intorno allo stesso tavolo incentivi a superare le difficoltà dettate dalla pandemia, per affrontare insieme una tematica così importante come la promozione della salute uditiva in tutto il mondo.