Oggi, 2 Aprile 2021, parliamo di

Disfunzione vestibolare e uditiva da ipoacusia improvvisa: associazione e prognosi

In pazienti con SSNHL, risultati negativi ai cVEMPs possono essere un potenziale fattore predittivo per uno scarso recupero dell'udito.

Indice dei contenuti

Secondo un recente studio, il grado di perdita uditiva dell’orecchio colpito rappresenta un potenziale fattore di previsione della disfunzione vestibolare mentre una disfunzione sacculare potrebbe indicare uno scarso recupero della capacità uditiva.

• L’eziologia dell’ipoacusia improvvisa
• Quale associazione con la disfunzione vestibolare
• Conclusioni

L’incidenza dell’ipoacusia improvvisa (Sudden Sensorineural Hearing Loss – SSNHL) è di circa 3–27 persone su 100.000 all’anno, con circa 66.000 nuovi casi annui negli Stati Uniti. Nella maggior parte dei casi è unilaterale e presenta sintomi aggiuntivi, quali acufeni, vertigini e fullness auricolare.

Al momento, la patogenesi, le manifestazioni cliniche, i trattamenti ottimali e i fattori prognostici di SSNHL rimangono poco chiari, con tassi di recupero spontaneo che vanno dal 32 al 70%.

A causa della stretta associazione anatomica e filogenetica tra la coclea e gli organi vestibolari, la compromissione della funzione cocleare potrebbe causare non solo SSNHL, ma anche disturbi vestibolari

Circa il 30-60% dei pazienti con SSNHL lamenta anche sintomi vestibolari che si possono manifestare all’inizio della perdita dell’udito, dopo ore o addirittura giorni. La presenza di vertigini al momento dell’insorgenza di SSNHL è stata spesso considerata una prognosi sfavorevole per il recupero dell’udito.

L’eziologia dell’ipoacusia improvvisa

Recentemente, alcuni studi hanno utilizzato test diagnostici per determinare in modo preciso e completo l’eziologia della SSNHL. Tra questi studi rientra quello di Wang e colleghi, di tipo retrospettivo, volto a valutare l’associazione tra caratteristiche uditive, prognosi tra i sottogruppi, recupero dell’udito e modelli di lesioni vestibolococleari in pazienti con ipoacusia improvvisa e vertigini. I partecipanti sono stati sottoposti a esame audiometrico e prove vestibolari dopo dieci giorni dalla comparsa dei sintomi.

Tutti i soggetti coinvolti hanno ricevuto lo stesso piano di trattamento raccomandato dalla Chinese Society of Otorhinolaryngology Head and Neck Surgery. Tra i 156 pazienti reclutati, acufeni e fullness auricolare erano presenti rispettivamente nel 95,5% e nel 69,9% dei casi, mentre il 74,4% presentava disfunzione vestibolare.

Quale associazione con la disfunzione vestibolare

Dal presente studio è emerso che la disfunzione vestibolare era più probabile che si manifestasse nei pazienti il ​​cui audiogramma indicava una perdita uditiva profonda. Pertanto, il grado di perdita uditiva dell’orecchio colpito, in particolare se profondo, potrebbe rappresentare un potenziale fattore di previsione della disfunzione vestibolare.

Le prove caloriche, i potenziali evocati vestibolari cervicali miogenici (cVEMPs) e quelli oculari (oVEMPs) sono stati utilizzati per valutare la funzione vestibolare periferica. Il test calorico è stato utilizzato per valutare clinicamente il canale semicircolare laterale; cVEMPs e oVEMPs sono stati rispettivamente usati per riflettere la funzione del sacculo e dell’utricolo. In questo studio, sono comparsi più casi di disfunzione vestibolare nel canale semicircolare laterale (60,9%) e nell’utricolo (66,0%) che nel sacculo (39,7%).

Inoltre, è stato scoperto un potenziale fattore associato al recupero dell’udito nei pazienti con SSNHL, in quanto i pazienti con una disfunzione del sacculo avevano meno probabilità di riprendersi rispetto a quelli la cui funzione era conservata. Il sacculo ha un migliore apporto di sangue rispetto ad altri organi terminali vestibolari e quando è danneggiato indica che il grado di danno cocleare è grave. Maggiore è la sua gravità, minore è la possibilità di recupero dell’udito.

Conclusioni

In conclusione, le percentuali di risposte vestibolari alterate nei pazienti con SSNHL con vertigini erano più alte – in termini di risultati – nella prova calorica, seguita da oVEMPs e cVEMPs. Risultati negativi ai cVEMPs possono essere un potenziale fattore predittivo per uno scarso recupero dell’udito.

Reference

Yixu Wang, Le Wang, Yuanyuan Jing, Lisheng Yu and Fanglei Ye, Association Between Hearing Characteristics/Prognosis and Vestibular Function in Sudden Sensorineural Hearing Loss With Vertigo. ORIGINAL RESEARCH 17 Dec 2020.