Oggi, 4 Febbraio 2022, parliamo di

Impatti e costi dell’ipoacusia non trattata

GAES Médica ha stilato un report sull’impatto positivo dell'intervento precoce nella perdita di udito in Europa. Ecco le considerazioni cliniche e socioeconomiche emerse.

L’impatto della presbiacusia e dei disturbi dell’equilibrio in una popolazione che invecchia, come quella europea, è elevato. 

Se queste patologie non vengono adeguatamente diagnosticate e trattate, ne consegue un impatto negativo sulla possibilità di un invecchiamento attivo e in buona salute per la popolazione. 

Nonostante gli apparecchi acustici e gli impianti cocleari si siano dimostrati mezzi efficaci per trattare la perdita dell’udito, il tasso di penetrazione è compreso tra il 10% e il 15%. 

Questi dati mostrano che oggi è necessario avanzare maggiormente negli approcci globali al problema, facilitando la sensibilizzazione degli operatori sanitari e della società in generale, mediante programmi di diagnosi precoce e intervento, con un monitoraggio ottimale per garantire il raggiungimento dei benefici desiderati.

Come evidenziato da un documento redatto da GAES Médica – gruppo Amplifon spagnolo, la presbiacusia e i disturbi dell’equilibrio generano una serie di effetti che compromettono la qualità di vita degli anziani, tra cui: impatto funzionale, socio/emotivo, di salute, cognitivo ed economico. In questo articolo approfondiremo l’impatto economico dell’ipoacusia non trattata. 

Ipoacusia non trattata: l’impatto economico in Europa

The real cost of Hearing Loss”, un rapporto di The Ear Foundation (2014), mostra il costo reale dell’ipoacusia negli adulti e la possibilità di ridurne l’impatto attraverso l’accesso alle ultime tecnologie nel campo delle soluzioni uditive. Il costo economico di non fornire soluzioni tecnologiche per il trattamento dell’ipoacusia è superiore a quello di averle fornite: la loro mancata fornitura dà luogo a richieste costose sui sistemi sanitari oggi e genererà spese significative nell’assistenza sociale in futuro.

I costi annuali diretti e indiretti dell’ipoacusia non trattata in diversi paesi europei attualmente variano da € 32.000 in Germania, € 23.400 in Francia, € 22.000 nel Regno Unito, 21.300 in Italia, 16.300 in Spagna e 14.000 in Polonia. Si stima che il costo in Europa della perdita dell’udito non trattata entro il 2025 sarà di 213 miliardi di euro. Allo stesso modo, è stimato che circa 900 milioni di persone nel mondo soffriranno di ipoacusia, di cui 90 milioni europei.

La perdita di udito porta alla perdita di reddito, aumento dei tassi di congedo per malattia, riduzione delle opportunità di carriera, difficoltà a ritrovare lavoro; tanto che i tassi di disoccupazione risultano più alti. Secondo alcune revisioni sistematiche, le persone che usano gli apparecchi acustici hanno tassi di occupazione quasi doppi rispetto a coloro che non li utilizzano. Alcuni studi riportano che i pazienti trattati con impianto cocleare hanno aumentato significativamente il loro reddito rispetto a quanto percepito prima dell’impianto. 

Uno studio ha rilevato un tasso di disoccupazione al 60% nei pazienti prima dell’intervento di impianto cocleare, per poi scendere al 49% dopo essere stato impiantato. Un altro studio ha somministrato un questionario per valutare la soddisfazione lavorativa nei pazienti con impianto cocleare, rilevando che il 93,05% si sente più motivato ad andare al lavoro, il 79,31% si considera più competente e il 67,23% ha migliorato le proprie relazioni interpersonali sul luogo di lavoro un anno dopo l’attivazione. 

Inoltre, l’ipoacusia rientra tra i fattori di rischio modificabili per la demenza. In Europa, il costo economico diretto e indiretto di tutte le malattie cerebrali supera i 790 miliardi di euro, rispetto ai 200 miliardi relativi alle malattie cardiovascolari o ai 150 miliardi spesi per il cancro. È stato stimato che almeno 28 milioni di sterline potrebbero essere risparmiati dai servizi sociali nel Regno Unito, se la perdita di udito fosse stata adeguatamente trattata in pazienti con demenza grave, ritardando così la loro necessità di ricovero in case di cura con il corrispondente costo finanziario.

Effetti positivi di apparecchi acustici e impianti cocleari

Gli apparecchi acustici sono una soluzione efficace e ben accettata per il trattamento della perdita dell’udito. Una revisione sistematica della letteratura effettuata dalla American Association of Audiology Task Force ha concluso che gli apparecchi acustici migliorano la qualità della vita dei loro utenti riducendo gli effetti negativi della perdita di udito sugli aspetti psicologici, sociali ed emotivi

Studi più recenti sulla qualità di vita hanno indicato l’effetto benefico degli apparecchi acustici, rispetto ai non utilizzatori: miglioramento della loro socializzazione, salute mentale e fisica.  Il loro utilizzo mitiga il rischio di dipendenza sociale e morte prematura, con effetti positivi sulla depressione. Tra gli altri effetti positivi si riconosce anche la possibilità di rallentare il deterioramento cognitivo negli anziani.

L’utilizzo di impianti cocleari è in grado di ripristinare la percezione uditiva, ridurre la prevalenza dell’acufene, migliorare la qualità della vita, ridurre i sintomi associati alla depressione e migliorare globalmente le capacità cognitive. Gli impianti cocleari bilaterali offrono una capacità superiore di localizzazione del suono e discriminazione del parlato nel rumore, rispetto all’impianto monolaterale. I vantaggi derivanti dall’utilizzo di impianto cocleare in termini di costi-benefici sono stati provati da una serie di revisioni sistematiche. 

In conclusione, la corretta rimediazione acustica fornisce un aiuto positivo nella sfera professionale e nelle abilità sociali, a vantaggio della capacità di comunicazione dei pazienti portatori. È importante intervenire precocemente per mantenere le capacità comunicative, cognitive, mentali e di autonomia.

Reference

https://www.gaesmedica.com/es-es/fragilidad-presbiacusia/impacto-positivo-intervencion-precoz-hipoacusia-alteraciones-equilibrio-mayores