Oggi, 28 Aprile 2021, parliamo di

L’esposizione al rumore, tra rischi e prevenzione

Per la 25° Giornata di Sensibilizzazione al Rumore, l'OMS evidenzia i fattori di rischio e di prevenzione dell'esposizione al rumore.

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Giornata Internazionale di Sensibilizzazione al Rumore: fattori di rischio e di prevenzione definiti dalle linee guida dell’OMS. 

Oggi, 28 aprile 2021, ricorre la 25ª Giornata di Sensibilizzazione al Rumore (International Noise Awareness Day). Un evento nato nel 1996 dal “Centre for Hearing and Communication” negli USA, con l’obiettivo di promuovere la consapevolezza dei pericoli di esposizione a lungo termine al rumore e sensibilizzare ad un ascolto più responsabile, per contrastare gli effetti sull’udito e sulla salute. 

Le attività svolte in questa occasione sono organizzate in numerosi Paesi del mondo, tra cui Brasile, Cile, Germania, Italia, Spagna e Stati Uniti. Negli ultimi anni, ci sono stati eventi correlati avviati in Asia, tra cui Singapore e Australia.

L’evento si inserisce nell’ambito delle attività dell’ “International Year of the Sound 2020-2021”, volte a sensibilizzare i bambini e i ragazzi sul tema dell’acustica, dell’esposizione al rumore, dei rischi che essa comporta, informare sulle possibili soluzioni, educare all’ascolto dei suoni e dei paesaggi sonori. Ogni anno interessa scuole e istituzioni in molti paesi del mondo e coinvolge varie Società Nazionali di Acustica.

Luoghi di lavoro pericolosi

Si stima che circa il 16% delle perdite dell’udito negli adulti derivi dall’esposizione a rumore eccessivo sul posto di lavoro. Tipicamente, un’intensità sonora superiore a 80 dB udita per periodi più lunghi di 40 ore alla settimana può portare a perdita uditiva, danneggiando le cellule ciliate. Le situazioni che presentano un rischio di perdita dell’udito includono:

  • Contesti professionali: negli USA, più di 30 milioni di lavoratori sono esposti a rumori pericolosi. L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro stima che il 25-33% della forza lavoro in Europa è esposta a rumori di alto livello per almeno un quarto del proprio orario di lavoro
  • Ambienti ricreativi: il range di volume di un ascoltatore che utilizza regolarmente dispositivi audio portatili è compresa tra 75 dB e 105 dB. L’OMS stima che oltre il 50% delle persone dai 12 ai 35 anni ascolti la musica tramite i propri dispositivi audio personali a volumi che rappresentano un rischio per l’udito. Tra coloro che visitano frequentemente luoghi di intrattenimento, quasi il 40% è a rischio di sviluppare una perdita uditiva.
  • Rumore ambientale: tale esposizione è inferiore ai livelli richiesti per lo sviluppo di una perdita dell’udito irreversibile. Tuttavia, le persone che vi sono esposte possono sperimentare altri importanti effetti extra-uditivi. L’inquinamento acustico creato dal traffico stradale colpisce almeno il 20% della popolazione europea che vive nelle aree urbane. Le città provano ad arginare questo tipo di inquinamento ricorrendo alle innovazioni tecnologiche (asfalti fonoassorbenti, …) o agevolando la micromobilità con biciclette e monopattini.

I disturbi uditivi ed extra-uditivi

L’esposizione al rumore può provocare alcuni fenomeni denominati disturbi uditivi, tra cui:

  • Acufene: i lavoratori esposti al rumore hanno maggiori probabilità di soffrirne di acufene. 
  • Ipoacusia nascosta: condizione in cui un individuo manifesta sintomi comuni associati a danni uditivi in assenza di una perdita uditiva rilevabile con l’esame audiometrico. La condizione è attribuita alla distruzione delle connessioni sinaptiche tra cellule ciliate e neuroni cocleari (sinaptopatia cocleare) che si verifica molto prima che le cellule ciliate siano danneggiate e come risultato dell’esposizione al rumore. È probabile che molte persone ne soffrano e che si manifesti nei gruppi di età più giovane a causa della crescente esposizione al rumore ricreativo. I cambiamenti causati dall’esposizione al rumore, anche nelle prime fasi della vita, rendono le orecchie significativamente più vulnerabili all’invecchiamento e accelerano l’insorgenza di ipoacusia legata all’età.
  • Ipoacusia: la progressione del danno uditivo irreversibile correlato al rumore è inarrestabile fintanto che l’esposizione continua.

Oltre alla perdita dell’udito, l’esposizione al rumore può portare ad altri problemi di salute, tra cui un maggior rischio di cardiopatia ischemica, ipertensione, disturbi del sonno, fastidio e menomazioni cognitive. 

I fattori protettivi e preventivi

Un recente report dell’OMS, pubblicato in occasione della Giornata mondiale dell’Udito lo scorso 3 Marzo, ha delineato i comportamenti da seguire per prevenire la perdita uditiva legata all’esposizione a rumore. L’ultimo aspetto analizzato dal presente articolo indaga l’adozione di semplici misure per proteggere l’udito, come:

  • Mantenere basso il volume durante l’ascolto di dispositivi audio personali (volume al di sotto degli 80 dB o inferiore al 60% del massimo; utilizzare auricolari o cuffie e, ove possibile, con cancellazione del rumore di fondo).
  • Protezione delle orecchie in situazioni rumorose (usare regolarmente tappi per le orecchie, possono ridurre l’esposizione di 5–45 dB a seconda del tipo; mantenere la distanza dalle sorgenti sonore).
  • Riduzione al minimo del tempo trascorso in ambienti rumorosi (limitare il tempo di ascolto utilizzando dispositivi audio personali; fare brevi pause lontano da suoni forti).
  • Monitoraggio dell’esposizione al suono personale (utilizzo di app per smartphone che monitorano l’esposizione personale al suono; utilizzo di smartphone che includono funzionalità di ascolto sicuro integrate). 

Reference

Śliwińska-Kowalska M, Zaborowski K. WHO environmental noise guidelines for the European Region: a systematic review on environmental noise and permanent hearing loss and tinnitus. Int J Environ Res Public Health. 2017;14(10):1139.

World Health Organization. Regional Office for Europe. Environmental noise guidelines for the European Region. 2018. Available at: https://www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file/0008/383921/noise-guidelines-eng.pdf, accessed December 2020.

World Report on Hearing, https://www.who.int/activities/highlighting-priorities-for-ear-and-hearing-care, 2021.